C.A.I. Foggia 2018

 

 


     

Domenica 29 settembre 2019 "M. PIZZUTO (1403 M) DA POSTIGLIONE " - PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO
 
 

Si richiede l’iscrizione all’escursione entro venerdì 27 settembre in Sede CAI.

 
 
 
Appuntamento: ore 6:30 davanti Liceo Scientifico "A. Volta" - Partenza: ore 6,35 stesso luogo (si prega di essere puntuali!) – Ritrovo: ore 09,00 a Postiglione (SA) p.zza Europa - Rientro: in serata
Direttori: Ester Guida AE Cai Foggia (346.1769210) - Giuliana Alessio AE Cai Napoli (339.6545655) Antonio Del Giudice AE Cai Piedimonte Matese (320 8972708)
Inquadramento geologico
Il massiccio dei Monti Alburni è costituito da una potente successione di calcari del Mesozoico (circa 250 milioni di anni fa) che fa parte della più vasta unità paleogeografica Alburno-Cervati. Il massiccio si presenta come un altopiano asimmetrico, inclinato da NE a SW, i cui versanti rivolti a NW e NE precipitano verticalmente con pareti spettacolari e terrazze sulle pianure sottostanti, mentre quelli rivolti a SW digradano dolcemente; si tratta di una struttura monoclinale bordata da grandi faglie marginali che hanno conferito al rilievo un contorno subrettangolare e creato un vasto altipiano. I massicci carbonatici degli Alburni e del Cervati, situati all’interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, rappresentano il «regno» delle rocce calcaree, il cui paesaggio, modellato dalle forme carsiche, dall’asprezza di versanti segnati da una intensa tettonica, dalle grandi forre scavate da torrenti perennemente in piena, si presenta con un aspetto lunare reso brullo dalla «povertà» dei terreni, anche se, laddove le condizioni del suolo e delle acque lo permettono, esso diventa ricco di boschi mediterranei e faggete o di prati a lavanda. Caratteristica della geologia di queste rocce sono le forme carsiche, dovute alla dissoluzione del carbonato di calcio che produce erosione e deposizione con formazioni di stalattiti e stalagmiti. Il fenomeno carsico è particolarmente spinto nei Monti Alburni con le magnifiche testimonianze della grotta di Castelcivita lunga quasi 5 km; della grotta di Pertosa accessibile per un tratto con zatteroni; e della grotta dell’Auso presso S. Angelo a Fasanella.
 
Descrizione itinerario
L’itinerario proposto parte dalla piazza Europa nel centro abitato di Postiglione (a circa m 650 di quota) e, dirigendosi verso la chiesa principale, dopo circa 500 metri di stradina asfaltata, imbocca il sentiero n. 311 (dietro un muretto stradale, non segnato), che sale in un bosco misto dapprima alquanto pianeggiante in direzione circa Nord-NordOvest, attraversa due incisioni torrentizie, la seconda più marcata, in corrispondenza della quale la pendenza del fondo aumenta sensibilmente, ed inizia un lungo tratto a tornanti. Lungo questo tratto del sentiero si aprono alcuni affacci spettacolari con splendido panorama sulle pareti rocciose degli Alburni e sulla valle del fiume Calore lucano, la piana del Sele, nonché sulle cime dei Monti Picentini. A partire dalla quota 1078 m, la direzione del sentiero piega decisamente a SudEst, e la pendenza aumenta gradualmente, anche se il percorso a tornanti aiuta nella salita; si transita a tratti lungo pareti rocciose alte ed incombenti, spettacolari, ed il fondo diviene a sassi e terriccio: questa è la porzione del sentiero più delicata perché occorre non smuovere i sassi camminando! Alla fine della salita si valica facilmente il costone in una sella erbosa, il Varco Chiaimunno (1370 m), qui il paesaggio cambia nettamente perché siamo giunti sull'altipiano degli Alburni dal quale spuntano le maggiori cime, quali La Nuda ed Il Figliolo, paesaggio caratterizzato da dolci ondulazioni del terreno, e a tratti bosco fitto, a tratti grandi radure erbose, con panorama mozzafiato sia sulle pareti rocciose verticali del massiccio degli Alburni, sia sulla valle sottostante col paese di Postiglione. Nei pressi del valico svoltiamo a destra in direzione Ovest per dirigerci prima sull’anticima e poi, scesi in una selletta visibile dall’anticima, risalire fino alla cima di Monte Pizzuto (m. 1403), sulla quale faremo sosta pranzo. Il percorso di ritorno avviene sullo stesso tracciato dell’andata ponendo particolare attenzione nel tratto iniziale più ripido e sassoso.
CONDIZIONI FISICHE:
Si richiede ottima preparazione fisica, resistenza e senso di responsabilità a ciascuno dei partecipanti.
Scheda Tecnica
Difficoltà : E/EE
(sentiero malagevole per fondo a tratti sassoso, brevi tratti sommitali esposti e scoscesi )
Sviluppo del percorso: 10 Km.
Durata: 6h circa (escluso soste)
Mezzi di trasporto: auto proprie
Colazione: a sacco
Acqua: da portare
Equipaggiamento: Scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a strati da montagna, giacca a vento, bastoncini da trekking (consigliati), cappello per il sole, crema solare.
Rientro previsto a Foggia: serata
 
 
Download scheda:
 
Cartografia