Il territorio è tra i più selvaggi ed affascinanti dei monti dauni, si sviluppa intorno al vallone all’inizio del quale c’è Agata delle noci frazione di Accadia. Il punto di arrivo è visibile alla partenza, infatti dalla chiesetta di Agata delle noci è visibile il convento di Santa Maria del bosco in tenimento di Panni ai confini con l’Irpinia. Questo vallone fin da tempi remotissimi era l’alternativa a quanti, provenienti da Napoli, preferivano questo valico a quello parallelo di Bovino o di Candela, per raggiungere la via Appia verso Brundisium. Terre impervie di antichi confini longobardo-bizantini, sono l’habitat ideale di fauna quale cinghiali,volpi,armenti, lupi,ecc. La forte pendenza del vallo determina una serie di concrezioni torrentizie che rendono alquanto arduo il percorso ad anello proposto come escursione. L’arrivo è l’antico convento pannese di Santa Maria del bosco di epoca medievale attualmente in restauro, luogo di silenzio e di preghiera di quelle popolazioni, fin dalla notte dei tempi.

Si parte dalla piccola cappella di Agata delle noci, dopo aver costeggiato le poche case della frazione, si seguono le tracce di antichi stretti tratturi percorsi soprattutto da cinghiali. Orme e avvistamenti di gruppi di cinghiali confermano ciò. Ci si immetterà su un tratturo servitù di terreni agricoli fino ad un torrente scosceso. Per il passaggio sull’altra sponda per raggiungere il convento poco distante, si scalerà in parte la costa fino a un tratto in cui è possibile il guado del torrente e raggiungere il santuario.

Il percorso si sviluppa in gran parte su terreno argilloso e con folta vegetazione si richiede esperienza e buon allenamento!