Il tratto Nord del Sentiero Italia in Puglia scorre lungo i monti Dauni, il cui paesaggio è caratterizzato da aree collinari dai dolci profili, alternate a zone più aspre con pendenze più elevate e frequenti variazioni orografiche. Dalle alture svettano masserie fortificate, castelli e fortezze, intorno a cui si sviluppano i piccoli centri abitati che si affacciano sul fondovalle. Abitata dai Dauni, popolo dedito alla pastorizia e all’agricoltura di probabile origine illirica, che a partire dal VII secolo A.C. sin dalla fine del secondo millennio avanti Cristo, vissero grosso modo in un territorio coincidente con l’odierna Capitanata.
Il punto di partenza è la zona di San Marco la Catola da dove attraverso tracce di sentiero, mulattiere e carrarecce si giunge a Monte Sambuco (928 m.) Oggi l’area riveste una notevole importanza: per tali motivi è stata riconosciuta Sito d’Importanza Comunitaria (SIC “Monte Sambuco – IT9110035). Lungo il tragitto si incrocia il tratturo Regio Castel di Sangro-Lucera sul quale per secoli è avvenuta la transumanza del bestiame dalla Capitanata all’Abruzzo e viceversa.
Il percorso prosegue discendendo lungo sentieri immersi nel verde dei boschi dove con un po’ di fortuna si può avvistare il lupo appenninico che sta ripopolando l’ambiente. Si arriva infine ad Alberona, dove è prevista una sosta per rifocillarsi e riposare. La storia di Alberona, borgo medievale circondato da boschi rigogliosi si intreccia con la storia dei templari e dei Cavalieri di Malta.
Da Alberona si parte alla volta del Monte Pagliarone con splendida vista sul Tavoliere, Adriatico e isole Tremiti. Lungo il percorso si estendono diverse pale eoliche che oramai caratterizzano questo territorio. Proseguendo si arriva sul Monte Cornacchia, il più alto rilievo della Puglia raggiungendo i 1151 metri di altitudine sul livello del mare. È un vero e proprio balcone dal quale si può ammirare, con cielo limpido, l’intero Tavoliere, il mare Adriatico, Il Gargano e dalla parte opposta il Matese, la Maiella ed il Gran sasso. Dal monte Cornacchia si raggiunge il rifugio Casonetto, il primo rifugio Cai Puglia.
Nel proseguire verso Faeto, ci si inoltra nel cuore verde di un bosco di faggi e cerri.
Dopo Faeto si prosegue verso Orsara di Puglia interessante per l’affascinante centro storico e per l’enogastronomia.
Lasciata Orsara di Puglia si prosegue verso Accadia.
Il centro abitato, posto a 650 m s.l.m., è tra i più elevati della Puglia.
Dopo la tappa di Accadia si cammina verso Candela, ultima tappa della Capitanata. Lungo il percorso si passa dal borgo di Sant’Agata di Puglia, che con la sua fitta rete di case e vicoli si inerpica su una montagna, alla cui sommità sorge un imponente Castello che conserva i ruderi delle mura longobarde.
Si arriva quindi a Candela posta tra il fiume Ofanto e il torrente Carapelle, qui termina il Regio Tratturo Pescasseroli Candela che per secoli ha visto transumare migliaia di capi di bestiame dai monti dell’Abruzzo ai pascoli della Puglia. |