Informazioni generali: Il programma dell'escursione è il seguente:
1) Partenza da Foggia Liceo Volta ore 7,00;
2) Arrivo al Santuario di Montevergine (Av) ore 9,00;
3) Inizio escursione: ore 10,30;
4 ) Sosta pranzo in località Campo Maggiore ore 13,30 ;
5) Ritorno a Montevergine ore 15,00;
6) Rientro a Montevergine ore 17,30;
7) Partenza per Foggia ore 17,45
8) Rientro ore 19,30;
I costi previsti per il viaggio di andata e ritorno in pullman ammontano a € 13,00. Le prenotazioni sono già aperte. Rivolgersi esclusivamente ai direttori versando l’intera quota di partecipazione in sede venerdì 27 aprile dalle ore 20,00 alle ore 21,00.
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Descrizione del percorso:
Il percorso è interamente ricompreso nel Parco Regionale del Monte Partenio che fa parte del versante campano dell’Appennino Meridionale. L’area si trova nell’unità idrogeologica dei Monti D’AvellaMontevergine- Pizzo di Alvano. Dal piazzale del Santuario di Montevergine (Parcheggio pullman) si inizia a percorrere la strada asfaltata in leggera salita proseguendo sul sentiero CAI 210 nel bosco, poi di seguito il sentiero 213 ed infine il 215. Lungo i sentieri si osserva una vegetazione con diverse specie arboree (lecci, faggi, ecc.); nel sottobosco è notevole la varietà di fiori con fioritura estiva del Giglio Martagone, è presente anche una varietà di orchidea spontanea (Aquilegia Vulgaris).
Per quanto riguarda la fauna fra i vertebrati, a contare il maggior numero di specie, è la classe degli uccelli. La pratica dell’avvistamento degli uccelli, o “Bird-watching”, si va diffondendo sempre più anche nel Parco dove nidificano più di 70 specie, distribuite nei vari ambienti. Alquanto comuni e ben distribuiti sull’intero territorio del Parco, sono il Merlo, la Cinciallegra, il Fringuello, il Verdone, il Cardellino, lo Scricciolo, la Gazza, la Cornacchia grigia, la Civetta. Passera d’Italia, Taccola, Rondone e Balestruccio, sono tipiche degli ambienti urbani. Sparviere, Colombaccio, Allocco, Cuculo, Picchio rosso maggiore, Picchio verde, Cinciarella, Picchio muratore, Pettirosso, Capinera, Luì piccolo, Rampichino e Ghiandaia, sono comuni negli ambienti forestali. Gheppio, Barbagianni, Upupa, Averla piccola, Passera mattugia, Verzellino, Zigolo nero preferiscono, invece, le aree agricole. Gli ambienti rupestri e i prati pascoli di quota sono sorvolati da Poiana, Corvo imperiale, Allodola, Codirosso spazzacamino, Rondoni e Pellegrino. Quest’ultimo è un falco particolarmente interessante perché dotato di una velocità straordinaria che utilizza per catturare, in picchiata, le prede.
Numerose anche le specie di rettili, la più appariscente delle quali è il Ramarro, dalla tipica colorazione verde brillante. Altrettanto facili da osservare sono i Gechi, di colore grigio. Più difficili da osservare, ma molto interessanti, la Luscengola e l’Orbetello, due sauri che hanno evoluto un comportamento strisciante atrofizzando, o rinunciando del tutto agli arti. I serpenti sono presenti nel Parco con diverse specie, di cui una sola, la Vipera, potenzialmente pericolosa per l’uomo. La specie più comune è il Biacco, un lungo serpente nero, completamente innocuo. Altrettanto belli e lunghi il Cervone, caratterizzato dalla presenza di quattro strisce nere longitudinali e il Saettone, il serpente che compare nella simbologia della farmacologia e che viene anche detto “Colubro di Esculapio”. Tra i mammiferi è presente la volpe, il cinghiale, il riccio e numerosi roditori.
Il sentiero passa per l’ex-rifugio CAI e termina alla vista spettacolare del vasto pianoro denominato Campo Maggiore con al centro un bel laghetto stagionale alimentato dallo scioglimento delle nevi e quindi destinato a prosciugarsi durante l’estate. Lungo i bordi del pianoro sono presenti varie attrezzature (percorsi vita, pareti attrezzate artificiali per i principianti ecc.), panche con tavoli.