C.A.I. Foggia 2018

 


     

Domenica 27 maggio 2018 "Escursione alla diga di Occhito"
 

 

Appuntamento:Liceo Scientifico Volta alle ore 8.00
Direttori: Giambattista D'Amato 3482427452.

Se raggiungiamo il numero di 30 prendiamo un pulmino con una spesa di circa 10 euro a testa. Spero saremo in tanti perché è veramente un'occasione unica da non perdere. 

L’escursione e la visita guidata

Accoglienza
Alla casa di guardia tra Carlantino e Colletorto, potete trovare a disposizione bottiglie di acqua,  caffè e merendine per un break.
Sul posto guide del Consorzio per la bonifica della Capitanata  per la visita guidata agli impianti di una delle più grandi dighe in terra battuta del sud Italia: Opere di scarico, Organi di manovra, imbocco galleria di derivazione ecc.

Escursione
Guidata da operatori dell’Associazione Araba Fenice
Percorso ad anello. Si parte da Occhito e si percorrono  sentieri in terra battuta abbastanza facili verso punti panoramici, si ridiscende  e si percorre la circumlacuale fino al punto di partenza.
Complessivi 10-12 KM
Dislivello 300 mt circa
Il tragitto è per la maggior parte all’interno del rimboschimento Attualmente prevalgono i pini (Pinus nigra  e Pinus Halepensis Mill.) e i cipressi (Cupressus sempervirens L.Cupressus arizonica), con sporadica presenza di altre conifere (Cedrus atlantica) e di qualche raro esemplare di latifoglia autoctona emersa dopo il rimboschimento.

Logistica
A Carlantino si arriva da Lucera percorrendo la S.S. 17 per poi svoltare al bivio per San Marco la Catola o a quello per Celenza Valfortore.
Da Carlantino prendere la comunale Carlantino-Colletorto.

SP 52 bis, area sosta Parco tra Monte Sant’Angelo e Villaggio Umbra (altezza Masseria Baccone).

Parcheggio
Nell’area recintata della casa di guardia possibile parcheggiare fino a venti autovetture, le altre  appena fuori il recinto.
Il 27 maggio  a Carlantino si festeggia “La madonna della Ricotta”  una delle più antiche celebrazioni legate ai riti della transumanza, dove i pastori offrono latte e formaggio. (appena possibile vi trasmetto il programma)

La diga di Occhito
L’invaso di Occhito, ricavato dallo sbarramento sul fiume Fortore, è ubicato lungo il confine della Puglia con il Molise
La realizzazione della diga di Occhito  rientra nel grande disegno infrastrutturale, finalizzato allo sviluppo della Capitanata e avviato dallo Stato nell’immediato dopoguerra, a partire dal 1950, a conclusione della messa in opera di interventi per l’affrancamento del Tavoliere dal disordine idraulico, dall’acquitrino e dalla palude. La Cassa per il Mezzogiorno, istituzione statale delegata, cominciò contestualmente tutte le attività necessarie a risolvere una carenza plurimillenaria: l’assoluta mancanza di risorsa idrica destinata a qualsiasi uso sia esso agricolo, civile o industriale. Fu pertanto previsto di recuperare la risorsa idrica necessaria con la regolazione e l’accumulo delle acque superficiali di alcuni fiumi e torrenti, perseguendo in tal modo anche l’obiettivo di realizzare la difesa idrogeologica del Tavoliere, aggredito dalle intense precipitazioni autunnali e invernali.
Con la costruzione della diga di Occhito  è stato interrotto l’isolamento idrico dell’assetato Tavoliere, ponendo le basi per lo sviluppo socio-economico dell’intera provincia di Foggia.
Lo sbarramento sito nella stretta di Occhito in agro di Carlantino (FG), soddisfa l’alimentazione irrigua di circa 150.000 ettari di terreno nel Tavoliere di Puglia,  il fabbisogno potabile di gran parte della provincia di Foggia e il fabbisogno industriale dove richiesto.
Qualora non si riuscisse ad accumulare abbastanza risorsa, l’uso potabile è prioritario rispetto agli altri usi, pertanto i primi 60 milioni di mc sono destinati ad AQP per il potabile, la rimanente parte per  le altre destinazioni.
La capacità di accumulo totale è di 250 milioni di mc
Descrizione dell’opera
La diga di sbarramento, situata in corrispondenza della stretta di Occhito, è in materiali sciolti con nucleo centrale impermeabile.
L’opera è caratterizzata, in pianta, da due tratti rettilinei della lunghezza di 310 e di 45 metri raccordati da un tratto circolare di 77 metri.
La struttura presenta un nucleo centrale impermeabile in materiale limo-sabbioso con contronuclei costituiti da materiale sabbio ghiaioso alluvionale con elevate caratteristiche meccaniche ed alta permeabilità; il passaggio tra nucleo e contronuclei avviene tramite due zone di transizione mediamente permeabili, formate da detrito calcareo.
La diga poggia direttamente sul materasso alluvionale di fondo valle; quest’ultimo è attraversato, in corrispondenza del nucleo, da una paratia in calcestruzzo (diaframma) gettata in opera della profondità massima di 25 metri, intestata nella sottostante formazione calcareo-marnosa di base. In sommità la paratia è collegata, mediante un giunto plastico di natura bituminosa, ad un cunicolo di ispezione longitudinale in calcestruzzo armato che, alle sponde, è incassato nella formazione marnosa in posto. La parte superiore della paratia e del cunicolo stesso sono inglobati nel nucleo impermeabile formando continuità di tenuta.
Il paramento di monte, delimitato al piede da un muro d’unghia in cemento armato, è rivestito da blocchi in calcestruzzo prefabbricato appoggiati su materiale filtrante; quello di valle è rivestito da tappeto erboso e delimitato al piede da analogo muro d’unghia destinato, tra l’altro, a proteggere l’opera da eventuali rincolli delle acque di piena uscenti dalla vasca di dissipazione degli scarichi di fondo e superficie. La pendenza dei paramenti è variabile dal 46,5 al 28,2% per quello di monte e dal 50 al 31,2% per quello di valle.

Il convogliamento dell’acqua per gli usi plurimi invasata in Occhito verso il Nodo di ripartizione di Finocchito avviene tramite una galleria di 16 Km. 

Scheda Tecnica

Arrivo ore 9 alla casa di guardia tra Carlantino e Colletorto, dove probabilmente troveremo a disposizione bottiglie di acqua,  caffè e merendine per un break.

Sul posto vi saranno guide del Consorzio per la bonifica della Capitanata  che ci faranno da guida agli impianti di una delle più grandi dighe in terra battuta del sud Italia: Opere di scarico, Organi di manovra, imbocco galleria di derivazione ecc.
 
 
Download scheda:
 
 
Cartografia