PASSEGGIATA TURISTICA TRA LE COLLINE BOVINESI. PARTENZA DAL MONUMENTO AI CADUTI PER RAGGIUNGERE MONTE CASTRO, DOVE, SECONDO POLIBIO, SI SAREBBE ACCAMPATO ANNIBALE PRIMA DI RAGGIUNGERE CANNE DELLA BATTAGLIA E SCONTRARSI CON I ROMANI, PASSEGGIANDO TRA BOSCO, MACCHIA MEDITERRANEA E PIETRAIE, ASCOLTANDO CICALE E GRILLI. .
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Due bianche e ripide pareti di roccia calcarea fuoriescono dai fianchi boscosi della valle del Torrente Frugno, come una gigantesca porta che protegge un lembo di Daunia di rara bellezza. Note anche come Gole di Punta di Pietra, costituiscono uno dei biotopi di maggior interesse naturalistico dei Monti Dauni, poco conosciute fino a qualche decennio fa, oggi riconosciute ufficialmente come Zona Speciale di Conservazione “Accadia – Deliceto”. Un luogo che è giusto visitare e ammirare, ma che allo stesso tempo è doveroso lasciare intatto ai posteri. Il punto di partenza si trova alla periferia del centro abitato di Accadia, all’incrocio tra via Mattarella e via Rubino Metauro, a 70 metri dalla chiesetta della Madonna delle Grazie. Il tratto iniziale del percorso non corrisponde a quello riportato sul tabellone della Rete sentieristica di Accadia (Sentiero S1), a causa del cedimento di un ponte di legno che impedisce l’attraversamento di un canale. In attesa di lavori di ripristino al suddetto ponte, si propone un percorso iniziale alternativo per aggirare l’interruzione. Si imbocca la SP91ter e si procede sul lato sinistro dove è presente un marciapiede per i primi 500 m. Al primo incrocio proseguire a sinistra sulla provinciale per altri 500 metri e prendere la strada sterrata a sinistra, situata all’inizio della prima curva a destra che si incontra lungo la provinciale. La carreggiata serpeggia tra seminativi scendendo dolcemente verso il fondo della valle fino a raggiungere una piccola fontana avvolta dall’edera, oltre la quale si trova la chiesetta di Santa Maria Maggiore. La strada sterrata prosegue fino ad un piccolo campo di grano, che andrà aggirato lungo il bordo sinistro durante il periodo della semina. Superato il seminativo, a circa 10 metri dal torrente Frugno, si imbocca il sentiero che si immerge nella vegetazione rigogliosa fino ad un piccolo campo di grano, anch’esso da aggirare a sinistra durante la semina. Quindi si riprende il sentiero immerso nella boscaglia fino al luogo in cui le due grandi pareti di roccia si uniscono generando una piccola cascata che si riversa in un laghetto. Nascosto dalla vegetazione come in uno scrigno, questo è il tesoro custodito dalle gole di Accadia, insieme alla straordinaria biodiversità che lo circonda.
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