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Scheda Tecnica | ||
Autocertificazione | ||
Note operative |
NOTE: Si raccomanda di indossare abbigliamento tecnico idoneo al tipo di attività, alle previsioni meteo ed all'ambiente in cui ci si troverà e di avere con sé sufficienti scorte di acqua e cibo. È necessario disporre della dotazione minima per ovviare a piccoli inconvenienti meccanici (camera d’aria, pompa, chiave multi uso ecc). È indispensabile una preventiva verifica meccanica e messa a punto della bici. N.B. E’ obbligatorio l’uso del casco che va indossato e tenuto allacciato per tutta la durata dell’escursione. |
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INFORMAZIONI TECNICHE: RIFERIMENTO APPUNTAMENTO (MASSERIA DAUNA – PUGLIA): - coordinate: 41°37'26.5"N 14°58'30.8"E Partenza con direzione Sud Est (152°) su sentiero carreggiabile con fondo compatto, che si sviluppa in una serie di saliscendi. Si entra in un’area boschiva con prevalenza di conifere. Al Km. 16,560 si piega verso dx per affrontare un’impegnativa salita di 1 km. circa per giungere sul punto più alto del giro, 392 mt. Si scende sulla “fondovalle” per allacciarci sul versante pugliese. Percorreremo circa 6 km. su asfalto – SI RACCOMANDA DI RISPETTARE IL CODICE STRADALE – Si imbocca la S.P. 1 da dove parte un sentiero carrabile che ci porterà su Rocca della Valva dove lasceremo le bici per una breve visita in una cavità che ci riporterà indietro nel tempo, all’era dell’Eocene. Si riprende il percorso fino allo sbarramento della diga, da lì attraverseremo il cancello del Consorzio di Bonifica e seguiremo le indicazione della Masseria del Lupo. Siamo nel versante molisano, nell’area del cigno, zona con pareti verticali di arenaria e fondo sabbioso. Causa criticità che non consente di fare il percorso classico ci sarà una variante molto interessante che presenta un piccolissimo tratto in discesa su terreno con fondo sconnesso e profonde solcature dove prestare attenzione. Entreremo in un tunnel di vegetazione per compiere gli ultimi 3,5 Km.
ASPETTI CULTURALI La zona è interessante perché posta al confine tra due regioni, la Puglia e il Molise, appartenente geologicamente al settore della fossa bradanica, composta in parte di depositi detritici e alluvionali dai dolci rilievi collinari. Dal lato molisano il panorama si estende fino al Colle della Valva (insediamento primitivo dell’antica Celenza Valfortore).
La diga di Occhito, tra le più grandi d’Italia, costruita tra il 1958 ed il 1966 sul corso del fiume Fortore, ha dato origine al più esteso lago artificiale della Puglia. Oggi il lago costituisce un sito di notevole rilevanza naturalistica e conservazionistica e per tali valenze è stato riconosciuto come Sito d’importanza comunitario (SIC “Valle Fortore Lago di Occhito” IT9110002). |
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Cartografia | |