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Difficoltà: | E | |
Dislivello totale : | 600 mt. circa | |
Dutara: | 5 ore (escluso soste) | |
Sviluppo totale del percorso: | 12,00 km circa (percorso ad anello) | |
Equipaggiamento: | Scarponcini da trekking (obbligatori), zaino, giacca a vento, abbigliamento a strati da montagna e bastoncini da trekking (decisamente consigliati). |
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Colazione: | da portare | |
Acqua: | da portare | |
Trasporto con auto proprie: | distanza da Foggia 135 km, tempo di percorrenza 2 ore circa | |
Appuntamento: | ore 7,00 davanti Liceo Scientifico "A. Volta" - Partenza: ore 7,10 (si prega di essere puntuali!) |
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Direttori Cai Foggia: Ester Guida AE (346.1769210) – Carmine De Bellis - Samuele Romano | ||
Previsioni meteo: comunicate il venerdì precedente la partenza in sede. | ||
Inoltre si precisa che il percorso è quasi totalmente scoperto e privo di ombra per cui si raccomanda di portare copricapo per il sole, occhiali da sole, crema solare e acqua necessaria (non ci sono fonti lungo il percorso). | ||
CONDIZIONI FISICHE: Si richiede ottima preparazione fisica, un buon rapporto con l'esposizione al vuoto e all'altezza, resistenza e senso di responsabilità a ciascuno dei partecipanti. |
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Iscrizione e quota spese: Iscrizione obbligatoria entro e non oltre Venerdì 1 ottobre 2021. L’escursione è riservata a n. 20 persone. I soci CAI hanno diritto di precedenza. Qualora ci fossero posti liberi, i non-soci potranno partecipare, con il pagamento obbligatorio della copertura assicurativa pari a €. 8,00. |
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Per tutto quanto non specificamente indicato nel programma ci si riporta al Regolamento delle Escursioni della Sezione che i partecipanti, iscrivendosi all’attività, confermano di conoscere e di accettare. | ||
Inquadramento geologico Il Matese rappresenta uno dei più importanti gruppi montuosi dell'Appennino Centrale soprattutto per il suo valore naturalistico e biogeografico, la dorsale nord-orientale dei monti del Matese rappresenta lo spartiacque campanomolisano. Costituito da successioni di calcari e calcari dolomitici fossiliferi dello spessore di oltre 3000 mt., si erge da un basamento e, in sommità, si divide in due dorsali, separate da un solco centrale con pianori e conche carsiche; la dorsale più importante è quella Nord-orientale che presenta anche le vette più elevate, Monte Miletto 2050 m, La Gallinola 1923 m ed il Mutria 1823 m. Ben evidente è il paesaggio carsico con doline, voragini, grotte, inghiottitoi, e legata a questo fenomeno è la complessità idrologica sotterranea del Matese, corsi d'acqua che si inabissano e ricompaiono in superficie, torrenti che si formano dai numerosi stillicidi provenienti dalle fratture delle rocce, corsi d'acqua che si sono autosepolti nella massa calcareo-dolomitica durante le varie fasi dei movimenti tettonici. Il versante molisano riceve una maggiore quantità di precipitazione e ciò è determinato sia dalla pendenza degli strati rocciosi verso Est, sia perché la zona orientale del Matese è sottovento, pertanto, le masse d'aria tirreniche, dopo aver superato la cresta del Massiccio, condensano il vapore acqueo, scaricando precipitazioni più abbondanti sul versante molisano. Le acque assorbite e filtrate dalla roccia calcarea, riaffiorano poi ai piedi del massiccio a contatto con lo strato argilloso. Possiamo distinguere importanti bacini imbriferi: il Biferno, il Quirino, il Tammaro, il Callora, il Lorda, il Lete, il Sassinoro, l'Acqua Calda, che unitamente ai fenomeni carsici caratterizzano l'area, fra le più rilevanti dell'intero Appennino sotto il profilo delle risorse idrogeologiche. Tra le vette più alte del Matese sopra citate La Gallinola (1.923 metri) rappresenta la montagna più alta della regione Campania condivisa sul versante nord con il Molise. L’ambiente è prevalentemente carsico, con la presenza di un manto erboso persistente e l’assenza di piante a largo fusto, rispecchia appieno la vetta di un massiccio carbonatico. Dalla cima si gode di un bellissimo panorama che, nelle giornate particolarmente limpide, permette la visuale dei due mari: il Tirreno e l’Adriatico. |
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Descrizione itinerario Il sentiero si articola quasi interamente lungo zone prive di toponomastica, terreno carsico formato da pascolo e roccia calcarea, con totale assenza di alberi e punti d’acqua. Partendo dal pianoro di Campitello si segue il sentiero per un chilometro direzione sud fino a raggiungere Capo d’Acqua. Dopo circa 800 m si arriva su una sella a quota 1550 metri, dove sulla destra, indicato da un ometto in pietra, è visibile il sentiero che inizia a salire, in direzione Sud-Est, su un terreno praticamente costante fino alla vetta della Gallinola a quota 1923 metri. Dalla cima, nelle giornate serene, con aria pulita e priva di umidità, è possibile vedere anche Napoli, il Vesuvio, Ischia e Capri in direzione sud ovest, in direzione nord-est invece l'Adriatico e direzione nord Maiella e il Gran Sasso. Per l’itinerario del ritorno seguendo il sentiero in discesa direzione est e poi direzione nord aggirando il massiccio raggiungiamo un pianoro di fronte al Colle di Mastro Cosimo. Si prosegue in direzione ovest e poi nord-ovest attraversando il pianoro di Campo Puzzo sotto la Serra le Tre Finestre, fino ad arrivare alla piana di Campitello. |
Scheda Tecnica | ||
Autocertificazione | ||
Note operative |
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