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Difficoltà: |
E | |
Disvilello totale: | + 600 m circa | |
Dutara: | 5h circa (escluso soste) | |
Lunghezza: | 10 Km. circa | |
Colazione: | da portare | |
Acqua: | almeno 1,5 litri da portare (assenza di acqua sul percorso) | |
Mezzi di trasporto: | auto proprie | |
Rientro previsto: | nel pomeriggio | |
Appuntamento: | ore 6:40 davanti al Liceo Scientifico “A.Volta” via Martiri di Via Fani – partenza ore 6.45 | |
Responsabili: : Ester Guida AE Cai FG (346.1769210) – Giuliana Alessio AE CAI Napoli, Raffaele Lambiase CAI Cava | ||
Tempi di percorrenza stradale: distanza da Foggia 155 km, tempo di percorrenza 2 ore e 10 m. circa |
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Equipaggiamento: Scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a strati da montagna, giacca a vento, guanti e berretto, bastoncini da trekking (consigliati). |
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Per i non soci: assicurazione obbligatoria pari a € 12,00. | ||
IIscrizione e quota spese: Iscrizione obbligatoria entro escrizione obbligatoria entro e non oltre Venerdì 5 maggio 2023. Potranno partecipare anche i non-soci con il pagamento obbligatorio della copertura assicurativa pari a €. 12,00. |
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Descrizione dell’itinerario escursionistico
Note geografico-naturalistiche: Il Parco Naturale Diecimare, sede in passato di Oasi WWF, si trova tra i Comuni di Cava de’ Tirreni, Mercato S. Severino e Baronissi, in provincia di Salerno, sui rilievi che separano i Monti Lattari dai Monti Picentini ed include parte dei rilievi di Montagnone, Monte Caruso, Forcella della Cava (852 m), Poggio e Monte Cuculo, e si estende per 444 ettari. Il parco si caratterizza per due distinte aree geologiche: l'area di Monte Caruso (calcari) e quella di Forcella della Cava (dolomie e calcari dolomitici). L’alternanza di aree boscose, gariga e macchia bassa fa del parco un orto botanico naturale con una concentrazione, in pochi ettari, di habitat completamente diversi. Nell’area sono state rilevate circa 200 specie vegetali appartenenti a 40 famiglie. Vi si trova un bosco dominato da querce, tra cui il cerro (Quercus cerris) e roverella Quercus pubescens), il faggio (Fagus sylvatica), agrifoglio (Ilex aquifolium), castagno (Castanea sativa), frassino (Fraxinus angustifolia), orniello (Fraxinus ornus), acero campestre (Acer campestre), carpino nero (Ostrya carpinifolia), olmo (Ulmus carpinifolia), ontano napoletano (Alnus cordata) e pioppo tremolo (Populus tremula). La macchia della piana è costituita per lo più da sempreverdi quali il mirto (Myrtus communis), il corbezzolo (Arbutus unedo), il leccio (Quecus ilex), il lentisco (Pistacia lentiscus), l’olivastro (Oleae europea var. oleaster), l’erica (Erica arborea), il ginepro (Juniperus communis) e la ginestra (Spartium junceum). La macchia è intervallata con la gariga ed è circondata dalle essenze caratteristiche degli ambienti steppici meridionali: la briza (Briza maxima), l’avena (Avena fatua), il finocchio selvatico (Foenicolum vulgare), la carota selvatica (Daucus carota), l’asfodelo bianco (Asphodelus albus), il cisto rosa (Cistus incanus) e quello bianco (Cistus salvifolius). Non mancano numerose piante aromatiche e medicinali quali il timo (Thymus vulgaris), la ruta (Ruta graveolens), la lavanda (Lavandula angustifolia), la borragine (Borago officinalis) e il crescione (Nasturtium officinalis). Nelle radure è facile individuare, in primavera, orchidee selvatiche quali la scimia (Orchis simia), la papilionacea (Orchis papilionacea), l’orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis), la vesparia (Ophrys apifera) e l’ofride dei fuchi (Ophrys fuciflora). (https://luoghi.italianbotanicalheritage.com) |
Scheda Tecnica |
Cartografia |
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