Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
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Domenica 7 maggio 2023 – I RILIEVI ORIENTALI DI CAVA DE’ TIRRENI

FORCELLA DELLA CAVA (852 M) E MONTE CUCULO (815 M) DA S. ANNA DI CAVA

INTERSEZIONALE CAI NAPOLI – CAI FOGGIA

 

Difficoltà:

  E
Disvilello totale: + 600 m circa 
Dutara:   5h circa (escluso soste)
Lunghezza:   10 Km. circa
Colazione:   da portare
Acqua:   almeno 1,5 litri da portare (assenza di acqua sul percorso)
Mezzi di trasporto:   auto proprie
Rientro previsto: nel pomeriggio
Appuntamento: ore 6:40 davanti al Liceo Scientifico “A.Volta” via Martiri di Via Fani – partenza ore 6.45
Responsabili: : Ester Guida AE Cai FG (346.1769210) – Giuliana Alessio AE CAI Napoli, Raffaele Lambiase CAI Cava
Tempi di percorrenza stradale: distanza da Foggia 155 km, tempo di percorrenza 2 ore e 10 m. circa
Equipaggiamento: Scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a strati da montagna, giacca a vento, guanti e berretto, bastoncini da trekking (consigliati).
Per i non soci: assicurazione obbligatoria pari a € 12,00.
IIscrizione e quota spese: Iscrizione obbligatoria entro escrizione obbligatoria entro e non oltre Venerdì 5 maggio 2023. Potranno partecipare anche i non-soci con il pagamento obbligatorio della copertura assicurativa pari a €. 12,00.

 

Descrizione dell’itinerario escursionistico
Il sentiero che percorreremo parte da località Petrellosa, nella frazione di S. Anna di Cava, dove parcheggeremo le auto presso uno slargo circolare al centro del quale vi è  la ‘Grande Quercia’, a quota circa 360 m. Da qui si inizia a salire gradualmente in direzione Nord‐Est su una sterrata sassosa per circa 1 km; si prosegue quindi su sentiero piegando sempre più verso Est, in ambiente arbustivo con belle fioriture di viole, timo, ginestrine, anemoni, fino ad arrivare al varco Diecimare, una grande sella a quota circa 600 m, da cui si intravedono i bei castagneti del Parco Naturale di Diecimare. Dal varco seguiamo la traccia del sentiero Italia, che prosegue in direzione circa Sud‐Nord intercettando due anticime, Peschio piccolo (727 m) e Peschio grande (761 m) da cui si ha un bell’affaccio panoramico verso Sud‐Ovest sulla città di Cava, M. S. Angelo di Cava e la dorsale del M. Finestra. Si prosegue sempre sulla cresta in lieve pendenza, con ricche fioriture di anemoni, timo, silene, ed orchidee selvatiche, Anacamptis papilionacea ed Orchis pauciflora; si perviene quindi alla cima di Forcella della Cava (852 m), con un cippo di confine, da cui il panorama spazia a 360 gradi sulla costa Tirrenica, sul Vesuvio, piana Campana, monti di Sarno, Nocera, verso Ovest, e sul gruppo dei Monti Picentini, verso Est. Dopo una breve sosta, seguiremo il sentiero che scende dalla Forcella in direzione Est, e costeggiando un bel bosco di faggi ci conduce al varco del Ceraso (720 m); da qui riprendiamo a salire verso il M. Cuculo, ben visibile davanti a noi, in direzione dapprima Nord‐Sud, poi verso Sud‐Est aggirando il rilievo sul versante orientale per distribuire la pendenza della salita, fino in cima al M. Cuculo (715 m). Qui faremo la sosta pranzo. In discesa riprenderemo i nostri passi fino al varco Ceraso, immettendoci poi su un sentiero ben visibile che segue la direzione del rilievo che abbiamo percorso in salita, in direzione parallela quindi a quella del sentiero Italia. A quota circa 650 m ci scostiamo dal sentiero per addentrarci nei castagneti di Diecimare ed ammirare la bellezza di tali alberi e dei prati fioriti su cui insistono. Si riprende quindi il percorso dell’andata al varco Diecimare ritornando al punto di partenza dell’escursione

 

Note geografico-naturalistiche:

Il Parco Naturale Diecimare, sede in passato di Oasi WWF, si trova tra i Comuni di Cava de’ Tirreni, Mercato S. Severino e Baronissi, in provincia di Salerno, sui rilievi che separano i Monti Lattari dai Monti Picentini ed include parte dei rilievi di Montagnone, Monte Caruso, Forcella della Cava (852 m), Poggio e Monte Cuculo, e si estende per 444 ettari. Il parco si caratterizza per due distinte aree geologiche: l'area di Monte Caruso (calcari) e quella di Forcella della Cava (dolomie e calcari dolomitici). L’alternanza di aree boscose, gariga e macchia bassa fa del parco un orto botanico naturale con una concentrazione, in pochi ettari, di habitat completamente diversi. Nell’area  sono  state  rilevate  circa  200 specie  vegetali   appartenenti   a  40  famiglie. Vi si trova un bosco dominato da querce, tra cui il cerro (Quercus cerris) e roverella Quercus pubescens), il faggio (Fagus sylvatica), agrifoglio (Ilex aquifolium), castagno (Castanea sativa), frassino (Fraxinus angustifolia), orniello (Fraxinus ornus), acero campestre (Acer campestre), carpino nero (Ostrya carpinifolia), olmo (Ulmus carpinifolia), ontano napoletano (Alnus cordata) e pioppo tremolo (Populus tremula). La macchia della piana è costituita per lo più da sempreverdi quali il mirto (Myrtus communis), il corbezzolo (Arbutus unedo), il leccio (Quecus ilex), il lentisco (Pistacia lentiscus), l’olivastro (Oleae europea var. oleaster), l’erica (Erica arborea), il ginepro (Juniperus communis) e la ginestra (Spartium junceum). La macchia è intervallata con la gariga ed è circondata dalle essenze caratteristiche degli ambienti steppici meridionali: la briza (Briza maxima), l’avena (Avena fatua), il finocchio selvatico (Foenicolum vulgare), la carota selvatica (Daucus carota), l’asfodelo bianco (Asphodelus albus), il cisto rosa (Cistus incanus) e quello bianco (Cistus salvifolius). Non mancano numerose piante aromatiche e medicinali quali il timo (Thymus vulgaris), la ruta (Ruta graveolens), la lavanda (Lavandula angustifolia), la borragine (Borago officinalis) e il crescione (Nasturtium officinalis). Nelle radure è facile individuare, in primavera, orchidee selvatiche quali la scimia (Orchis simia), la papilionacea (Orchis papilionacea), l’orchidea piramidale (Anacamptis pyramidalis), la vesparia (Ophrys apifera) e l’ofride dei fuchi (Ophrys fuciflora). (https://luoghi.italianbotanicalheritage.com)

 

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