Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
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Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
 

 

Mercoledì 1 Maggio 2024 - Intersezionale CAI sez. Foggia e CAI sez. Gioia del Colle
Percorso ad anello : Stinco Alto - Monte Sacro – Piano di San Martino
Parco Regionale del Gargano

 

 

Per i non soci:

assicurazione obbligatoria.

 

AVVERTENZE SUL PERCORSO:

il percorso si sviluppa in parte su terreno roccioso e con folta vegetazione per cui richiede esperienza e allenamento, oltre che attenzione.
I prati che visiteremo per le orchidee a nord ed a sud sono frequenta􀆟 da bestiame al pascolo, per questo mo􀆟vo, stante il periodo si richiede adeguata atenzione per la possibile presenzadi animali fastidiosi e nocivi come le zecche.

 
 

Difficoltà:

  E
Quota massima:   852 metri (Monte Sacro)
Dislivello:   450 metri circa
Durata A/R:   5 ore circa (escluso soste)
Lunghezza: 10,50 km
Tempi di percorrenza stradale: circa 70 minu􀆟 partendo da Foggia.
Acqua:  

si consiglia di portare almeno 2,0 litri: non sono presen􀆟 luoghi di rifornimento.

Pranzo: a sacco
Attrezzatura necessaria:  

scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a strato da montagna, giacca a vento, bastoncini da trekking (consigliati).

Appuntamento:  

ore 8.00 davan􀆟 al Caffè dell’Alba - Partenza: ore 8.10 stesso

Come raggiungere il luogo di inizio percorso:

da Foggia 57 km fino a Mattnata si prosegue poi sulla SS. 89 Mattnata-Vieste (Vieste interna) in direzione Vieste per circa 4,0 km fino all’altezza di uno svincolo sulla sinistra (indicazioni per Monte Sacro); si gira al bivio a sinistra e si prosegue ancora in salita per circa 5,5 km fino a quando la strada incrocerà il bivio per la località Tagliata.
Le macchine saranno lasciate presso piano di Stinco Alto badando a non intralciare il passaggio per la stretta strada asfaltata.

 
Direttori:

Gennaro Ciavarella 3481506182 – Nadia Fabris 320944 6334 –

Orazio Sansone􀆫 (CAI Gioia de lColle) 349 076 7071.

 

Descrizione del Territorio

Monte Sacro è la veta più alta del Gargano orientale a nord di Mattinata, si eleva sino a 872 metri sul livello del mare, un affaccio appena al di qua della Foresta Umbra.
Il promontorio è costituito da calcare, appartenente al cretaceo e all'eocene, con tracce di tufo miocenico e pliocenico, ricco di argilla, per cui le rocce sono di colore variabile dal grigio rossastro al rosso oscuro.
La lecceta di Monte Sacro, rappresenta il “cuore” nell’altopiano garganico. Un’altura rotondeggiante, quasi ellitica, che si eleva dai circa 650 m della piana circostante agli 872 m della vetta (che non raggiungeremo).
Si tratta probabilmente della più bella formazione di Leccio del Gargano, inserita in una situazione ambientale di struggente bellezza. Dalla sua vetta infatti lo sguardo corre quasi contemporaneamente dalla distesa dell’Adriatico alla altrettanto distesa del verde dei faggi della Foresta Umbra.
Questo aspetto determina una notevole biodiversità, Monte Sacro è infatti una delle poche aree dove è segnalata la contemporanea presenza di ben dodici specie di silvie: l’occhiocotto, la sterpazzola, la sterpazzola di Sardegna, la capinera, la sterpazzolina, il canapino, l’usignolo di fiume, il luì piccolo, il luì verde, e le rare bigiarella, magnanina e beccafico.
Sono inoltre segnalate alcune delle specie di maggiore rilievo della fauna garganica, il Capriolo, il Gatto selvatico, la Martora, il Gufo reale, il Lanario ed il Biancone.
Eccezionale è il popolamento di orchidee con la contemporanea presenza di un numero
rilevantissimo di specie.
Oltre alla natura dobbiamo rivolgere l’atenzione anche al complesso abbaziale della Trinità, che comprendeva varie fabbriche, magazzini, ba􀆫stero, chiostro, chiesa ed un bel nartece.
Quest’ultimo si presenta con tre vani e arcate a tuto sesto, sostenute da colonne con capitelli a foglie d'acanto, rosete e mo􀆟vi floreali, ed è oggi l'ambiente meglio conservato. Una delle semicolonne addossate alla parete presenta un capitello raffigurante tre aquile ad ali spiegate, i cui artigli tratengono due serpen􀆟 dalle teste di drago con le fauci aperte, nel tetai􀆟vo di addentare delle colombe.
Il nartece presenta, inoltre, su una parete res􀆟 di affresco, raffiguranti una Madonna con Bambino e due santi. L'impostazione lascia presupporre una copertura con cupole a volta. Nel nartece vi sono le porte d'accesso alla prima ed alla navata centrale della chiesa. Sono visibili i basamenti delle tre navate, della torre campanaria, res􀆟 della pavimentazione del chiostro, le arcate del refetorio ed imponen􀆟 muri perimetrali.
Ma ricordiamo che lo scopo principale di questa nostra visita è di godere la visita per la osservazione, lungo tu􀆫 i piani che contornano il monte, della straordinaria fioritura delle Orchidee. Il piano di San Mar􀆟no è uno dei must degli appassiona􀆟 orchidiofili.

 

IL PERCORSO

Utilizzeremo un percorso ad anello che consente di effetuare l’intero periplo di Monte Sacro e che ci permeterà di effetuare proficuamente la ricerca e l’osservazione della fioritura di orchidee. Le macchine saranno lasciate presso piano di Stinco Alto badando a non intralciare il passaggio per la streta strada asfaltata. Quindi si procederà verso la cima cel Monte per godere dello spetacolo delle rovine abbaziali. Successivamente si scenderà verso il cutino Piscina della Signora sul versante nord di Monte Sacro, percorrendo prima una bella discesa nella folta lecceta e quindi, per un breve trato asfaltato si arriverà allo Iazzo Spaccalomese ed all’antistante lagheto del cutino Vezzuso e alla parte iniziale del Piano di San Martino e della Tagliata (ora il percorso si presenta asfaltato nel primo trato), dopo, si girerà a sinistra per un itinerario che porta, dopo la piscina della signora, verso masseria troiano e masseria di bari. Il percorso si presenta con molti saliscendi non impegnativi e sempre piacevoli, fra muri a secco, masserie, iazzi, ruderi, alberi isolati, cutini fino al sentiero che ci riporta alla partenza.

  Scheda Tecnica

Cartografia di riferimento

Altri dati

Monte Sacro è la vetta più alta del Gargano orientale a nord di Mattinata, si eleva sino a 872 metri sul livello del mare, un affaccio appena al di qua della Foresta Umbra. Il promontorio è costituito da calcare, appartenente al cretaceo e all'eocene, con tracce di tufo miocenico e pliocenico, ricco di argilla, per cui le rocce sono di colore variabile dal grigio rossastro al rosso oscuro. La lecceta di Monte Sacro, rappresenta il “cuore” nell’altopiano garganico. Un’altura rotondeggiante, quasi ellitica, che si eleva dai circa 650 m della piana circostante agli 872 m della vetta (che non raggiungeremo). Si tratta probabilmente della più bella formazione di Leccio del Gargano, inserita in una situazione ambientale di struggente bellezza. Dalla sua vetta infatti lo sguardo corre quasi contemporaneamente dalla distesa dell’Adriatico alla altrettanto distesa del verde dei faggi della Foresta Umbra. Questo aspetto determina una notevole biodiversità, Monte Sacro è infatti una delle poche aree dove è segnalata la contemporanea presenza di ben dodici specie di silvie: l’occhiocotto, la sterpazzola, la sterpazzola di Sardegna, la capinera, la sterpazzolina, il canapino, l’usignolo di fiume, il luì piccolo, il luì verde, e le rare bigiarella, magnanina e beccafico. Sono inoltre segnalate alcune delle specie di maggiore rilievo della fauna garganica, il Capriolo, il Gatto selvatico, la Martora, il Gufo reale, il Lanario ed il Biancone. Eccezionale è il popolamento di orchidee con la contemporanea presenza di un numero rilevantissimo di specie. Oltre alla natura dobbiamo rivolgere l’attenzione anche al complesso abbaziale della Trinità, che comprendeva varie fabbriche, magazzini, battistero,chiostro, chiesa ed un bel nartece. Quest’ultimo si presenta con tre vani e arcate a tutto sesto, sostenute da colonne con capitelli a foglie d'acanto, rosette e motivi floreali, ed è oggi l'ambiente meglio conservato. Una delle semicolonne addossate alla parete presenta un capitello raffigurante tre aquile ad ali spiegate, i cui artigli trattengono due serpenti dalle teste di drago con le fauci aperte, nel tentativo di addentare delle colombe. Il nartece presenta, inoltre, su una parete resti di affresco, raffiguranti una Madonna con Bambino e due santi. L'impostazione lascia presupporre una copertura con cupole a volta. Nel nartece vi sono le porte d'accesso alla prima ed alla navata centrale della chiesa. Sono visibili i basamenti delle tre navate, della torre campanaria, resti della pavimentazione del chiostro, le arcate del refettorio ed imponenti muri perimetrali. Le macchine saranno lasciate presso piano di Stinco Alto badando a non intralciare il passaggio per la stretta strada asfaltata. Quindi si procederà verso la cima cel Monte per godere dello spettacolo delle rovine abbaziali. Successivamente si scenderà verso il cutino Piscina della Signora sul versante nord di Monte Sacro, percorrendo prima una bella discesa nella folta lecceta e quindi, per un breve tratto asfaltato si arriverà allo Iazzo Spaccalomese ed all’antistante laghetto del cutino Vezzuso e alla parte iniziale del Piano di San Martino e della Tagliata (ora il percorso si presenta asfaltato nel primo tratto), dopo, si girerà a sinistra per un itinerario che porta, dopo la piscina della signora, verso masseria troiano e masseria di bari. Il percorso si presenta con molti saliscendi non impegnativi e sempre piacevoli, fra muri a secco, masserie, iazzi, ruderi, alberi isolati, cutini fino al sentiero che ci riporta alla partenza.