Monte Sacro è la veta più alta del Gargano orientale a nord di Mattinata, si eleva sino a 872 metri sul livello del mare, un affaccio appena al di qua della Foresta Umbra.
Il promontorio è costituito da calcare, appartenente al cretaceo e all'eocene, con tracce di tufo miocenico e pliocenico, ricco di argilla, per cui le rocce sono di colore variabile dal grigio rossastro al rosso oscuro.
La lecceta di Monte Sacro, rappresenta il “cuore” nell’altopiano garganico. Un’altura rotondeggiante, quasi ellitica, che si eleva dai circa 650 m della piana circostante agli 872 m della vetta (che non raggiungeremo).
Si tratta probabilmente della più bella formazione di Leccio del Gargano, inserita in una situazione ambientale di struggente bellezza. Dalla sua vetta infatti lo sguardo corre quasi contemporaneamente dalla distesa dell’Adriatico alla altrettanto distesa del verde dei faggi della Foresta Umbra.
Questo aspetto determina una notevole biodiversità, Monte Sacro è infatti una delle poche aree dove è segnalata la contemporanea presenza di ben dodici specie di silvie: l’occhiocotto, la sterpazzola, la sterpazzola di Sardegna, la capinera, la sterpazzolina, il canapino, l’usignolo di fiume, il luì piccolo, il luì verde, e le rare bigiarella, magnanina e beccafico.
Sono inoltre segnalate alcune delle specie di maggiore rilievo della fauna garganica, il Capriolo, il Gatto selvatico, la Martora, il Gufo reale, il Lanario ed il Biancone.
Eccezionale è il popolamento di orchidee con la contemporanea presenza di un numero
rilevantissimo di specie.
Oltre alla natura dobbiamo rivolgere l’atenzione anche al complesso abbaziale della Trinità, che comprendeva varie fabbriche, magazzini, bastero, chiostro, chiesa ed un bel nartece.
Quest’ultimo si presenta con tre vani e arcate a tuto sesto, sostenute da colonne con capitelli a foglie d'acanto, rosete e movi floreali, ed è oggi l'ambiente meglio conservato. Una delle semicolonne addossate alla parete presenta un capitello raffigurante tre aquile ad ali spiegate, i cui artigli tratengono due serpen dalle teste di drago con le fauci aperte, nel tetaivo di addentare delle colombe.
Il nartece presenta, inoltre, su una parete res di affresco, raffiguranti una Madonna con Bambino e due santi. L'impostazione lascia presupporre una copertura con cupole a volta. Nel nartece vi sono le porte d'accesso alla prima ed alla navata centrale della chiesa. Sono visibili i basamenti delle tre navate, della torre campanaria, res della pavimentazione del chiostro, le arcate del refetorio ed imponen muri perimetrali.
Ma ricordiamo che lo scopo principale di questa nostra visita è di godere la visita per la osservazione, lungo tu i piani che contornano il monte, della straordinaria fioritura delle Orchidee. Il piano di San Marno è uno dei must degli appassiona orchidiofili.
IL PERCORSO
Utilizzeremo un percorso ad anello che consente di effetuare l’intero periplo di Monte Sacro e che ci permeterà di effetuare proficuamente la ricerca e l’osservazione della fioritura di orchidee. Le macchine saranno lasciate presso piano di Stinco Alto badando a non intralciare il passaggio per la streta strada asfaltata. Quindi si procederà verso la cima cel Monte per godere dello spetacolo delle rovine abbaziali. Successivamente si scenderà verso il cutino Piscina della Signora sul versante nord di Monte Sacro, percorrendo prima una bella discesa nella folta lecceta e quindi, per un breve trato asfaltato si arriverà allo Iazzo Spaccalomese ed all’antistante lagheto del cutino Vezzuso e alla parte iniziale del Piano di San Martino e della Tagliata (ora il percorso si presenta asfaltato nel primo trato), dopo, si girerà a sinistra per un itinerario che porta, dopo la piscina della signora, verso masseria troiano e masseria di bari. Il percorso si presenta con molti saliscendi non impegnativi e sempre piacevoli, fra muri a secco, masserie, iazzi, ruderi, alberi isolati, cutini fino al sentiero che ci riporta alla partenza. |
Cartografia di riferimento
Altri dati
Monte Sacro è la vetta più alta del Gargano orientale a nord di Mattinata, si eleva sino a 872 metri sul livello del mare, un affaccio appena al di qua della Foresta Umbra. Il promontorio è costituito da calcare, appartenente al cretaceo e all'eocene, con tracce di tufo miocenico e pliocenico, ricco di argilla, per cui le rocce sono di colore variabile dal grigio rossastro al rosso oscuro. La lecceta di Monte Sacro, rappresenta il “cuore” nell’altopiano garganico. Un’altura rotondeggiante, quasi ellitica, che si eleva dai circa 650 m della piana circostante agli 872 m della vetta (che non raggiungeremo). Si tratta probabilmente della più bella formazione di Leccio del Gargano, inserita in una situazione ambientale di struggente bellezza. Dalla sua vetta infatti lo sguardo corre quasi contemporaneamente dalla distesa dell’Adriatico alla altrettanto distesa del verde dei faggi della Foresta Umbra. Questo aspetto determina una notevole biodiversità, Monte Sacro è infatti una delle poche aree dove è segnalata la contemporanea presenza di ben dodici specie di silvie: l’occhiocotto, la sterpazzola, la sterpazzola di Sardegna, la capinera, la sterpazzolina, il canapino, l’usignolo di fiume, il luì piccolo, il luì verde, e le rare bigiarella, magnanina e beccafico. Sono inoltre segnalate alcune delle specie di maggiore rilievo della fauna garganica, il Capriolo, il Gatto selvatico, la Martora, il Gufo reale, il Lanario ed il Biancone. Eccezionale è il popolamento di orchidee con la contemporanea presenza di un numero rilevantissimo di specie. Oltre alla natura dobbiamo rivolgere l’attenzione anche al complesso abbaziale della Trinità, che comprendeva varie fabbriche, magazzini, battistero,chiostro, chiesa ed un bel nartece. Quest’ultimo si presenta con tre vani e arcate a tutto sesto, sostenute da colonne con capitelli a foglie d'acanto, rosette e motivi floreali, ed è oggi l'ambiente meglio conservato. Una delle semicolonne addossate alla parete presenta un capitello raffigurante tre aquile ad ali spiegate, i cui artigli trattengono due serpenti dalle teste di drago con le fauci aperte, nel tentativo di addentare delle colombe. Il nartece presenta, inoltre, su una parete resti di affresco, raffiguranti una Madonna con Bambino e due santi. L'impostazione lascia presupporre una copertura con cupole a volta. Nel nartece vi sono le porte d'accesso alla prima ed alla navata centrale della chiesa. Sono visibili i basamenti delle tre navate, della torre campanaria, resti della pavimentazione del chiostro, le arcate del refettorio ed imponenti muri perimetrali. Le macchine saranno lasciate presso piano di Stinco Alto badando a non intralciare il passaggio per la stretta strada asfaltata. Quindi si procederà verso la cima cel Monte per godere dello spettacolo delle rovine abbaziali. Successivamente si scenderà verso il cutino Piscina della Signora sul versante nord di Monte Sacro, percorrendo prima una bella discesa nella folta lecceta e quindi, per un breve tratto asfaltato si arriverà allo Iazzo Spaccalomese ed all’antistante laghetto del cutino Vezzuso e alla parte iniziale del Piano di San Martino e della Tagliata (ora il percorso si presenta asfaltato nel primo tratto), dopo, si girerà a sinistra per un itinerario che porta, dopo la piscina della signora, verso masseria troiano e masseria di bari. Il percorso si presenta con molti saliscendi non impegnativi e sempre piacevoli, fra muri a secco, masserie, iazzi, ruderi, alberi isolati, cutini fino al sentiero che ci riporta alla partenza.
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