Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
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Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
 

 

Giovedì 16 Maggio 2024 - Processione di Sant’Alberto
PIETRA MONTECORVINO – MONTE CORVINO

 


Iscrizione e quota spese:

Iscrizione obbligatoria entro e non oltre Mercoledì 15 Maggio 2024.

Potranno partecipare anche i non-soci, con il pagamento obbligatorio della copertura assicurativa pari a € 13,00.

 

Difficoltà:

  T
Dislivello totale: + 200 m / - 200 m circa
Sviluppo totale del percorso: 10,00 km circa.
Durata: 6 h circa (compreso la Santa Messa a Montecorvino)
Pranzo:  

a sacco

Acqua: si consiglia almeno 1 litro d’acqua
Appuntamento:

Arrivo e Incontro: ore 7:45

(davanti al Municipio di Pietra Montecorvino – Piazza dei Martiri del Terrorismo, strada provinciale SP5 / corso Aldo Moro)

Rientro: nel pomeriggio

Viaggio di trasferimento con auto proprie:

distanza da Foggia 40 km, tempo di percorrenza 35 minuti circa.

 

Direttori Cai Foggia:

Agostino Scibinico (3333707325) – Renzo Infante (3200151188) – Nadia Fabris (3209446334)


 

SAN ALBERTO DI MONTERCOVINO: Cenni storici

Nacque a Planisium (forse l’attuale Sant’Elia a Pianisi nel Molise) probabilmente nella prima metà dell’XI secolo (forse 1030 ca.); morì a Montecorvino il 5 aprile del 1127. Fu il secondo vescovo della neonata diocesi di Montecorvino, istituita nel 1059 a seguito delle decisioni del Concilio di Melfi. Essa fu sempre suffraganea dell’arcidiocesi di Benevento. Nel 1433 venne unita a quella di Volturara Appula e nel 1818, con la bolla De utilior di papa Pio VII, entrambe vennero unite alla diocesi di Lucera. Ancora fanciullo si recò a vivere a Montecorvino, che con Civitate, Fiorentino, Dragonara e Troia, costituivano la linea difensiva costruita dai Bizantini nel 1015 per fronteggiare i possibili attacchi dei Longobardi di Benevento. Qui venne avviato agli studi letterari e tra il 1059 e il 1075 fu eletto vescovo di quella diocesi. Sin da ragazzo si dedicava alla preghiera e alle penitenze e alle opere di carità, tanto che alla morte del vescovo Beato fu acclamato a furore di popolo come nuovo vescovo. In principio egli rifiutò la nomina, ma si decise ad accettarla solo dopo le pressioni del popolo e la promessa dell’ampliamento e del restauro della Cattedrale. La fama della sua santità si diffuse di giorno in giorno, tantoché si narra che molti signori del posto e anche Roberto il Guiscardo si recavano da lui per ricevere il sacramento della confessione. A causa delle continue privazioni e penitenze negli ultimi anni della sua vita divenne cieco. L’ultima sua apparizione pubblica fu probabilmente la partecipazione nell’anno 1082 ad un sinodo di vescovi del territorio a Civitate per ratificare la rinuncia dell'abate Desiderio di Montecassino ad ogni potestà sull'abbazia di Santa Maria di Tremiti. Da questo momento non si hanno più notizie certe della sua vita né dell'anno preciso della sua morte, che per tradizione è fissata al 5 aprile del 1127. Venne sepolto nella cattedrale e la sua tomba divenne subito meta di pellegrinaggi da parte di fedeli di tutto il regno normanno. A seguito della distruzione di Montecorvino il culto di sant'Alberto fu continuato dai cittadini dei paesi in cui si erano rifugiati i suoi abitanti: Pietra Montecorvino, Motta Montecorvino e Volturino.

La festa di sant'Alberto si celebrava in origine il giorno della sua morte, il 5 aprile, ma a motivo della frequente coincidenza con i riti della Settimana Santa o delle feste pasquali, si decise, nel 1713, di spostarla al lunedì dopo la domenica in albis. Nel1889, in seguito ad una grave siccità, il popolo invocò l'aiuto del santo Patrono con processioni all'interno del paese. La tradizione vuole che sant'Alberto, apparso in sogno ad alcuni cittadini di Pietra, consigliasse di effettuare un pellegrinaggio penitenziale ai ruderi di Montecorvino. Così il 16 maggio1889il popolo di Pietra, insieme ai fedeli provenienti da Motta e Volturino, si incamminò verso Montecorvino con la Statua di Sant'Alberto portata a spalla. La pioggia tanto desiderata arrivò subito dopo il ritorno in paese e, come affermarono gli stessi agricoltori, quell'anno si raccolse "più grano che paglia". Da allora, ogni anno, il 16 maggio la statua di sant'Alberto viene portata in processione a Montecorvino fino ai ruderi dell'antica Cattedrale.

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