Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
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Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
 

 

Sabato 5 e Domenica 6 ottobre 2024 - PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

GROTTA DELLA MONACA

MONTE MONTEA – TAVOLA DEI BRIGANTI  
Monti dell’Orsomarso

 

L’ISCRIZIONE VA FATTA esclusivamente IN SEDE CAI con pagamento dell’anticipo di € 60,00

venerdì 13 settembre o venerdì 20 settembre, dalle ore 20.00 alle 21.00

(in caso di rinuncia l’anticipo non sarà restituito)

 

L’escursione è riservata ai soci CAI, i posti sono limitati (max n. 30), saranno prese in considerazione le iscrizioni dei non soci solo se resteranno posti disponibili

Per i non soci: assicurazione obbligatoria pari a € 13,00 al giorno.

TOTALE costo escursione: € 130,00 - (mezza pensione – cena, pernotto, prima colazione –, pullman, guida, visita grotta) il pranzo per l’escursione della domenica può essere prenotato all’agriturismo al costo di € 5,00
 

A V V E R T E N Z E

• Il percorso si sviluppa tutto all’interno dell’area protetta del Parco del Pollino, è indispensabile quindi la
massima cura per l’ambiente e i luoghi visitati.
• Si consiglia di fare una nutriente colazione e portare con sé il pranzo-merenda a sacco oltre al rifornimento
d’acqua sufficiente per uso personale.
• Si consiglia l’uso di un abbigliamento confortevole per trekking montano, tenendo conto che in quota le
temperature potrebbero essere più rigide in presenza di vento.
• È indispensabile essere fisicamente preparati ed in possesso di abbigliamento ed attrezzatura adeguati
all’escursione.
• In caso di avverse condizioni meteo l’escursione potrà subire variazioni in base alle valutazioni degli
organizzatori e delle guide-accompagnatori. Il percorso potrebbe essere modificato per sopravvenute
esigenze organizzative.
• Ulteriori informazioni saranno comunicate per tempo sino al giorno prima della partenza per l’escursione.

 
Appuntamento: Sabato 5 ottobre, ore 7.45 davanti al Liceo “Volta” - Partenza: ore 8.00 stesso luogo
Destinazione: S. Agata di Esaro (Cosenza)
Viaggio di trasferimento: con pullman
Tempi di percorrenza stradale: 4,5 ore circa
Alloggio / cena sabato / colazione domenica: Agriturismo La Tavola dei Briganti e B&B in paese
 
Responsabili: Caterina Forcella (347.1760766) – Roberto Lavanna (338.4768024).
 
 
SABATO 5 OTTOBRE

Visita al sito della Grotta della Monaca. Si raggiunge a piedi in 10 minuti dall'agriturismo Tavola dei Briganti e/o dai B&B dove alloggeremo.
Le visite avvengono lungo percorsi naturali non elettrificati; ogni visitatore, dotato di casco da speleologo con illuminazione personale, accede nei vari settori della cavità vivendo un’esperienza conoscitiva di grande fascino e suggestione. Le escursioni sotterranee sono curate da guide esperte (speleo-archeologi di professione), che forniscono puntuali spiegazioni sui luoghi visitati e sui loro aspetti d’interesse.

Seguiremo il percorso medio sempre più addentrato nel sottosuolo.
1. L’ingresso. L’ampio imbocco di Grotta della Monaca si apre a 600 metri di altitudine sul livello del mare e domina l’alta valle del fiume Esaro. Esso immette in una sequenza di ambienti sotterranei tra loro molto diversi: una vasta condotta con presenza di enormi crolli (la Pregrotta); un enorme vano in posizione centrale (la Sala dei pipistrelli); una serie di budelli progressivamente sempre più stretti (i Cunicoli terminali).
2. La miniera Post-Medievale. La cavità, ricca di minerali ferrosi, mostra nella Pregrotta evidenze estrattive di età post-medievale (XVII-XVIII secolo). Sotto gli enormi crolli della condotta iniziale si originano due gallerie estrattive alle cui pareti si riconoscono migliaia di impronte di scavo connesse all’uso di picconi metallici; grandi muri a secco, eretti con detriti e scarti di lavorazione, sono osservabili lungo i percorsi.
3. Il “diaframma”. Il “Diaframma” è un tortuoso passaggio in salita che separa la Pregrotta dalla successiva Sala dei pipistrelli. Attualmente un muro e un cancello metallico proteggono qui la cavità più interna, contenente varie testimonianze di grande interesse archeologico.
4. La “Monaca”. La “Monaca” è una concrezione di calcite presente lungo una parete della Sala dei pipistrelli. Alle sue sembianze antropomorfe è dovuta la denominazione della cavità, attestata sin dalla metà dell’Ottocento.
5. La miniera Neolitica. Nella Sala dei pipistrelli sono state scoperte testimonianze di attività minerarie antichissime, risalenti alla fine dell’età neolitica (fine V-inizi IV millennio a.C.). I minatori preistorici hanno scavato bassi passaggi con picconi in palco di cervo e altri strumenti in osso.
6. Il sepolcreto Protostorico. Tra la parte più profonda della Sala dei pipistrelli e l’imbocco dei Cunicoli terminali si situa il “cuore” di un sepolcreto di età protostorica (metà del II millennio a.C.). Qui gli archeologi hanno rinvenuto diverse decine di scheletri sistemati dentro nicchie, ripiani di roccia o piccole camere aperte lungo le pareti perimetrali.
7. La miniera Eneolitica. La presenza di mineralizzazioni di rame nei Cunicoli terminali ha indotto l’uomo preistorico a sfruttare anche queste risorse. La testimonianza più importante di tale sfruttamento, inquadrabile nel corso del IV millennio a.C., è rappresentata da diverse decine di utensili da scavo in pietra.
Gli archeologi li hanno suddivisi in tre principali categorie tipologiche: asce-martello, mazzuoli e picconi.
8. I depositi minerari. In nessun altro luogo come nei Cunicoli terminali si può osservare la notevole abbondanza e diversità dei depositi minerari di Grotta della Monaca: è soprattutto il mutevole cromatismo delle mineralizzazioni che indizia la marcata variabilità delle risorse qui esistenti.
9. Il salto. Il “Salto” rappresenta l’estremo limite della cavità aperto alla visita dei non esperti: più avanti gli ambienti diventano progressivamente così stretti da essere appannaggio solo di speleologi e studiosi.
Quest’area, così detta perché caratterizzata da un brusco dislivello lungo il percorso, ha restituito importanti attestazioni di coltivazioni minerarie dirette all’acquisizione dei minerali di rame.
http://www.grottadellamonaca.it

 
DOMENICA 6 OTTOBRE

LA GIORNATA SI SVILUPPERÀ SU DUE ITINERARIPER CIRCA 15 PERSONE A GRUPPO:

1. MONTE MONTEA – 2. ARTEMISIA

 
PERCORSO 1: MONTE MONTEA

Quota massima:

 

m. 1.825 metri (Monte Montea)

Difficiltà: EE
Dislivello:   m. 998
Durata A/R: 7 ore circa
Lunghezza:   10,3 km
Acqua:  

si consiglia acqua sufficiente per uso personale

Equipaggiamento:

  scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a strati da montagna, giacca a vento, bastoncini da trekking (consigliati).

 


DESCRIZIONE PERCORSO
Percorso escursionistico di particolare valore paesaggistico, naturalistico e culturale: la Montea è la vetta
tirrenica dei Monti dell'Orsomarso, il gruppo montuoso occidentale del Parco Nazionale del Pollino, che
domina dall'alto delle sue impervie asperità calcaree la costa mediterranea sino al panorama sul gruppo isolano
delle Eolie.
Seguendo il Sentiero Italia che si dirige verso la tappa di San Sosti e della Madonna del Pettoruto, da Fontana
Cornia (punto tappa delle mandrie transumanti), si risale l'impervio crinale roccioso contornato dai
caratteristici pini loricati (albero unico ed esclusivo del Pollino).
Ogni passo lungo l'impegnativa salita è un meraviglioso scenario panoramico, con saliscendi, passaggi
leggermente esposti, sentieri di crinale. La "montagna" del Pollino, non semplicemente una vetta. Il ritorno
del percorso discende ripidamente dalla vetta della Montea sino al valico della Melara e da qui il rientro nei
boschi misti di faggio, ontano, acero, ...

 

PERCORSO 2: TAVOLA DEI BRIGANTI

Quota massima:

 

m. 1.210 (area archeologica Artemisia)

Difficiltà: E
Dislivello:   m. 400
Durata A/R: 7 ore circa
Lunghezza:   16 km
Acqua:  

si consiglia acqua sufficiente per uso personale

Equipaggiamento:

  scarponcini da trekking (obbligatori), abbigliamento a strati da montagna, giacca a vento, bastoncini da trekking (consigliati).

Percorso: Sentiero Italia -

itinerario montano sul fianco nordest della Montea da Fontana Cornia (raggiunta con i fuoristrada), Campicello, Tavola dei Briganti e se possibile, tempi permettendo, sino all’area archeologica di Artemisia.

 
DESCRIZIONE PERCORSO
Itinerario escursionistico di particolare valore paesaggistico, naturalistico, storico-culturale che lungo il Sentiero Italia risale senza particolare impegno in termini di dislivello dalla Fontana Cornia passando per l’Aria della Tavola dei Briganti e Pietraportusata per poi discendere nell’altipiano di Campicello e da qui risalire verso la sommità dell’area archeologica di Artemisia.
Il territorio (prevalentemente coperto da faggeta) risale lungo i sentieri dei boscaioli sino a raggiungere il fresco e fertile altipiano di Campicello ancora oggi utilizzato parzialmente per l’agricoltura di montagna.
Di particolare interesse sono i monumenti rocciosi calcarei della Tavola dei Briganti, un fungo di roccia eroso dai fenomeni atmosferici e la curiosa Pietraportusata, un arco roccioso immerso nella vegetazione del picco (anche pini loricati, albero simbolo del Pollino). Ma tutta l’area oltre a presentare scorci panoramici delle montagne “tirreniche del Pollino, era frequentata da antiche popolazioni che hanno in Artemisia il sito piùsuggestivo e di valore archeologico.
 

 

 
Scheda Tecnica