L’itinerario, interamente in ambiente boschivo, consente di ammirare il peculiare paesaggio arboreo dove sono presenti i faggi, nella parte più alta, ed i cerri, man mano che si scende di altitudine. Complessivamente si percorrono 10,5 km immersi nelle faggete vetuste della Foresta Umbra, che insieme alle querce ed ai cerri donano tutti i benefici del bagno di foresta conosciuto e praticato soprattutto in oriente, lo Shinrin-Yoku nipponico, utilizzato da anni come pratica energetica ed anti stress. La Foresta Umbra è un raro mosaico di specie botaniche in cui dominano le altissime Faggete Vetuste riconosciute dell’UNESCO nel 2017e poi cerri, tassi, lecci, carpini, abeti e castagni che insieme costituiscono vere cattedrali vegetali dallastatura imponente e dal fitto fogliame, da cui il nome Umbra, per indicare l’abbondanza di vegetazioneche rende difficile il passaggio del sole. Il sottobosco, ricco di felci, biancospino, agrifoglio e pungitopo, in primavera si colora della fioritura di orchidee spontanee, il genere Epipactis microphylla che vegeta nel sottobosco della Foresta Umbra, oggetto di studio da parte di Botanici europei che convengono qui a primavera, in un appuntamento ormai consolidato, insieme ad anemoni, ciclamini viole e ranuncoli. In Autunno, invece, saremo avvolti dai meravigliosi colori del foliage, in una gradazione di colori dall’arancio al giallo al verde bosco, benefico anche dal punto di vista cromatico. L’intera Foresta si estende, nel suo insieme, da un’altitudine di circa 300 metri agli 832 metri di Monte Iacotenente, per una superficie complessiva di 15.000 ettari, scenario naturale ideale per realizzare anche in Puglia l’immersione nella foresta, praticata da decenni per gli effetti benefici sul sistema cardiocircolatorio, endocrino, immunitario e come efficace anti stress.
Dopo un breve percorso in salita giungiamo a Caserma Murgia, un edificio forestale nati per accogliere la vigilanza dei guardaboschi e talvolta dei lavoratori della foresta. La caratteristica predominante di Caserma Murgia è la sua costruzione, in quanto è stata edificata su un dosso roccioso e presenta un piano inferiore che sembra modellato sulla roccia. In questo piano erano collocate le stalle per i cavalli e alcuni locali di servizio. Una scalinata porta al piano superiore destinato agli alloggi e provvisti di una piccola terrazza dalla quale è possibile ammirare il panorama offerto dal mondo vegetale, protagonista assoluto. La caserma si presenta in buono stato di conservazione e si raggiunge attraverso piste forestali in terra battuta, ad ovest della riserva naturale di Falascone, famosa per la presenza di Tassi e Faggi vetusti. A V V E R T E N Z E Il percorso si sviluppa su sentiero e/o mulattiera, con piccoli dislivelli, folta vegetazione circostante, be |
il percorso è ad anello. Dopo aver parcheggiato le macchine nei pressi dell’Abbazia di San Michele, si torna un poco indietro - a piedi in 10’ - su strada asfaltata, dopo i resti della stazione di partenza della vecchia funivia; si arriva all’imbocco del Sentiero dei Briganti a 740 m. di altitudine: una carrareccia che sale con una notevole pendenza, attraverso boschi di castagni poi faggi e conifere, fino a raggiungere la strada asfaltata che arriva da Rionero in Vulture, da qui – in circa 30’ - si arriva nei pressi del Rifugio del Monte Vulture (in gestione al CAI Melfi) a 1.280 m. slm, dove faremo la sosta pranzo; nella parte più alta non si può andare in quanto zona militare.
Al ritorno, il sentiero si snoda sul versante della montagna verso la città di Melfi, con vista (verso nord) sul Gargano e le Murge (est), scende verso la località di Femmina Morta (1.017 m., versante verso i laghi, a sud), Fontana dei Piloni e termina a Fontana dei Faggi, da qui, il sentiero ripercorre per un breve tratto il sentiero iniziale di andata. Spettacolare il fogliame a terra, i ricci delle castagne in ogni dove, i colori dell’autunno, il bosco maestoso.
Il bosco è abitato da una fauna stanziale fatta di volpi, lupi, cinghiali oltre a ricci e altri animali di piccola taglia quali ghiri, tassi, donnole e faine. Nell’avifauna spicca il nibbio reale che ha contribuito a far definire
il Vulture “la montagna dei falchi”.. |
A V V E R T E N Z E
Il percorso si sviluppa su sentiero e/o mulattiera, con piccoli dislivelli, folta vegetazione circostante, ben tracciato, non presenta particolari difficoltà: a) I direttori di escursione si riservano di modificare in tutto o in parte l'itinerario in considerazione delle condizioni meteorologiche; b) i direttori per la loro responsabilità si riservano di escludere dalla propria escursione i partecipanti non adeguatamente attrezzati ed allenati, che potrebbero creare problemi a se stessi e agli altri. |