Club Alpino Italiano - Sezione di FOGGIA
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Domenica 9 Febbraio 2025 - CASTELPAGANO - Parco Nazionale del Gargano
Difficoltà: E
Dislivello: 410 m
Quota massima: 670 m
Lunghezza: 15 Km
Durata: 6 h circa escludendo le soste
Equipaggiamento: a cipolla con scarponi trekking e giacca a vento obbligatori
Colazione: a sacco
Acqua: secondo necessità
Viaggio di trasferimento: con auto proprie
Appuntamento: Caffè dell’alba ore 8.00 partenza ore 8.15
Distanza da Foggia: circa 40 km
Direttori: Riccardo Cusmai(328 1349327)
Descrizione del percorso
Si parte dalla strada provinciale 48 che collega San Marco a Sannicando . Si prende una deviazione prima asfaltata , poi senteiro sterrato che gradualmente ci condurrà sino a Monte Castello . Si percorre a questo punto il costone, avendo la piana di S. Severo alla nostra sinistra.Con un percorso molto bello e caratteristico, anche se lungo si arriva a Monte Castello (685m) per poi godere dall'alto della prospettiva dei ruderi di Castelpagano . Nei giornisereni il paesaggio è bellissimo , con il lago di Lesina , le Isole Tremiti , S Nicandro di fronte , mentre alla nostra sinistra si stende il Tavoliere con i Monti Dauni settentrionali , con dietro la Maiella e ancora più a sinistra il Matese. Una visione che ti ricompensa della fatica fatta . Un ultimo tratto in discesa e si raggiungono i ruderi di Castelpagano (545 m). Il castello, di cui rimangono poche rovine, faceva parte di un borgo la cui origine è incerta. La posizione elevata, ottima all’epoca per controllare il territorio sottostante, gli permette una vista.
 
Cenni storici

Il Castello nucleo centrale di un borgo, che si fa risalire al IX secolo, è stato restaurato tra il 1994 e il 1999. Fiorente nell’XIsecolo sotto i normanni, in seguito a una lunga e aspra guerra, passò a Ruggero,signore di Rignano . Federico II di Svevia, lo restaurò per isuoi svaghi di caccia e vi installò una guarnigione di fidi Saraceni , chiamati pagani da cui il nome . In seguito il borgo fu feudo di Manfredi , figlio di Federico II, fondatore di Manfredonia . Attualmente i ruderi consistono in un muro lungo una cinquantina di metri e alto non più di un metro e mezzo con due aperture che furono due porte dagli stipiti lavorati . Questo muro fa angolo a sinistra con un resto di fabbricato brevissimo , mentre a destra è unito con una torretta circolare che attualmente non supera i cinque metri . Da questa torre parte una muraglia continua lievemente scarpata a picco sulla valle sottostante. Un terzo muro chiude a sud il quadrilatero. In un angolo si erge la torre maggiore a cinque facce, alta sei o sette metri. Entro il quadrilatero si vedono tracce di muri, ma che non bastano a farci capire la struttura interna del castello. Il borgo fu abbandonato all’inizio del Seicento , gradualmente , per il trasferimento degli abitanti ad Apricena, probabilmente a causa della gran penuria d’acqua e in seguito il complesso fu soggetto allo sciacallaggio dei pastori locali che prelevarono le pietre della struttura per costruire i loro rifugi nella sottostante valle di Sant'Anna.

Nei dintorni del castello vi sono innumerevoli anfratti e grotte, ricordiamo quella della Lia c.a. 200 m, rifugio di briganti nel XIV secolo . Oltre la storia vi sono le leggende ,su Castelpagano ben tre. La prima riguarda l’apparizione della Madonna a, Leonai Falco, mendicante cieco della zona, che gli donò la vista e gli indicò un simulacro su di una grossa quercia, nelle cui vicinanze fu poi edificato ilSantuario diStignano. La seconda racconta di una fantastica battaglia tra il maligno e l'Arcangelo Michele che si tenne nella valle di Stignano . Naturalmente l'Arcangelo sconfisse il maligno che aveva preso le sembianze di un gigantesco serpente . Del maligno serpente restarono due ossa, successivamente portate al Santuario di Stignano. La terza racconta di un principe saraceno di Castelpagano che si era innamorato di una principessa che viveva su un castello situato sul Monte della Donna, ma la famiglia della fanciulla non volle dare in sposa la propria figlia ad un saraceno e il principe impazzì.

 
Caratteristiche ambientale

Il sito è caratterizzato da una vegetazione boschiva in parte costituita da specie arboree sempreverdi

( Leccete ) e in parte da essenze caducifoglie . Dove la vegetazione arborea è stata eliminata dagli interventi antropicisi estendono delle praterie erbacee substeppiche. Il promontorio di Castelpagano è costituito da rocce calcaree e dolomitiche , testimoni di una storia geologica ricca e diversificata . Le rocce calcaree ,soggette a dissoluzione da parte dell 'acqua piovana combinata con l'anidride carbonica , danno luogo a una serie interessantissima di manifestazioni carsiche : inghiottitoi , doline , campi carreggiati , grotte , ipogei , anfratti , valli cieche e polje . Nei dintorni di Castelpagano vi è una delle maggiori doline di Italia, la dolina Pozzatina, profonda più di 100 m e larga 675 m.

Scheda culturale naturalistica a cura di R.D. MazzardoONC
 

AVVERTENZE

a)I direttori si riservano di modificare in tutto o in parte l'itinerario in considerazione delle condizioni meteorologiche.

b)Inoltreper la loro responsabilità si riservano di escludere dallapropria escursione i partecipanti non adeguatamenteattrezzati oprivi di adeguata preparazione fisica.

 
Cartografia
 
 
 
 
 
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